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Threads? No, grazie: il lato oscuro della nuova app di Meta

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Gli undici lati oscuri di Threads

L’evoluzione di Threads è un argomento che merita attenzione. Questi modelli di design oscuri delineano un paesaggio digitale in cui la libertà dell’utente è sottilmente manipolata. Sarà interessante osservare come la piattaforma si svilupperà e quale impatto avrà sul panorama dei social media.

Threads Apple
Immagine da: AppStore
  1. Vincolo Instagram-Threads: La necessità di possedere un account Instagram per usare Threads limita la libertà di scelta degli utenti. Inoltre, crea anche una dipendenza artificiale tra due piattaforme diverse. Questo approccio può essere visto come una strategia per rafforzare la presenza dell’utente su entrambi i servizi. Limita anche la possibilità di esplorare alternative o di abbandonare uno dei servizi senza perdere l’accesso all’altro.
  2. Eliminazione Account Congiunta: La politica di Threads che prevede la cancellazione congiunta dell’account Instagram se si elimina Threads rappresenta un ostacolo significativo alla libertà dell’utente di gestire separatamente i propri account sui diversi servizi. Questa interdipendenza forzata può dissuadere gli utenti dal lasciare uno dei servizi, anche se lo desiderano, creando una situazione di quasi “sequestro” digitale.
  3. Disattivazione vs Eliminazione: La possibilità di disattivare ma non eliminare completamente l’account Threads mantiene i dati dell’utente nei server di Meta, rendendo l’utente soggetto alla continua raccolta e potenziale utilizzo dei suoi dati personali, anche se non utilizza attivamente il servizio.
  4. Creazione Account Predefinita: La pre-creazione di account Threads per gli utenti Instagram può essere vista come un’intrusione non richiesta nella sfera digitale dell’utente. Questa pratica anticipa il consenso dell’utente, presumendo l’interesse o la volontà di partecipare a un nuovo servizio senza una scelta esplicita.
  5. Condivisione Forzata di Contenuti: Facilitando la condivisione di contenuti da Threads a Instagram, gli utenti vengono esposti a contenuti di un servizio a cui potrebbero aver scelto di non partecipare. Questa integrazione può essere percepita come un modo per aumentare l’engagement su Threads, anche tra coloro che hanno deciso di non iscriversi.
  6. Impostazioni di Notifica Ingannevoli: La necessità di reimpostare manualmente le notifiche su Threads può essere interpretata come una strategia per aumentare l’interazione degli utenti con l’app. Questo approccio può portare a un maggiore coinvolgimento dell’utente, ma potrebbe anche essere visto come un modo per manipolare l’attenzione e il tempo dell’utente.
  7. Specchio dei Dati Instagram: La duplicazione dei dati di Instagram da parte di Threads amplifica le preoccupazioni sulla privacy e sull’uso dei dati personali, offrendo a Meta un’ulteriore opportunità di profilazione e targeting pubblicitario.
  8. Raccolta Dati Eccessiva: L’accesso di Threads a dati sensibili come informazioni sanitarie e finanziarie solleva importanti questioni di privacy e sicurezza. Questa pratica può essere particolarmente preoccupante in contesti normativi stringenti come l’Unione Europea, dove la protezione dei dati personali è una priorità.
  9. Limitazione della Visualizzazione Contenuti: La restrizione della visualizzazione dei contenuti di Threads ai soli utenti che hanno installato l’app e creato un account crea un ecosistema chiuso, limitando la condivisione e l’accesso ai contenuti a un gruppo esclusivo di utenti.
  10. Assenza di Accesso Desktop: La disponibilità esclusiva di Threads su dispositivi mobili limita la modalità di accesso all’app, forzando gli utenti a dipendere da dispositivi mobili per interagire con la piattaforma. Questo può essere visto come un tentativo di aumentare la frequenza di utilizzo e la dipendenza dall’app.
  11. Futuro dei Messaggi Diretti: L’eventuale integrazione dei DM di Instagram in Threads segue la tendenza di Meta di centralizzare la messaggistica tra le sue piattaforme. Sebbene questa strategia possa offrire convenienza, solleva anche preoccupazioni sulla privacy e sull’ulteriore consolidamento del controllo sui dati e sulla comunicazione degli utenti.

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Matteo Serani

Laureato in chimica, dopo alcune esperienze nel settore petrolchimico approdo nel mondo digital come Editor, coniugando la passione per il viaggio a quella per il web. Ho un forte interesse per il mondo dei motori a 360° gradi e in particolare una passione per le moto, aerei e vecchi diesel.

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