Torino, rubavano orologi con la scusa di farsi scattare una foto: fermati 2 nordafricani
Torino, fermati dalla Polizia di Stato due giovani nordafricani: rubavano orologi di lusso con la scusa di farsi scattare una foto
Torino: rubavano orologi di lusso con la scusa di farsi scattare una fotografia con lo smartphone. Poi, dopo lo scatto, mettevano in atto la rapina. Per questo la Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto due giovani nordafricani. I due sono sospettati di avere commesso la rapina di un orologio “Philip Zepter Saltarello” del valore di oltre 10.000 euro ai danni di un cittadino italiano. Il fatto è avvenuto lo scorso 10 gennaio 2023 in via Drovetti.
Altri episodi analoghi
Un fatto analogo, realizzato con la stessa tecnica era avvenuto anche lo scorso 30 dicembre 2022 in via Andrea Doria ai danni di un uomo vittima del furto del suo orologio “Jaeger – LeCoultre Reverso Duoface” del valore di oltre 11.000 euro.
“Gli approfondimenti investigativi della Squadra Mobile della Questura di Torino, realizzati anche attraverso l’acquisizione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza di diverse attività commerciali, consentivano di individuare il percorso seguito dai presunti autori dei fatti, durante la fuga, nonché di localizzare la zona che gli stessi verosimilmente frequentavano abitualmente”, rendono noto dalla Polizia.
Gli investigatori hanno individuato uno dei due giovani nei pressi della Stazione di Torino Porta Nuova. L’uomo si trovava nel mezzo di un incontro con altri due stranieri. La Polizia ha riconosciuto uno di questi come il possibile secondo autore del fatto di via Drovetti.
Gli agenti hanno fermato i tre giovani dopo che questi avevano tentato di approcciare un nuovo potenziale malcapitato. Le vittime dei furti hanno riconosciuto due di loro come autori della rapina del 10 gennaio. Uno dei tre, invece, è stato riconosciuto come autore del fatto del 30 dicembre. “Il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza a favore degli indagati, sino alla sentenza definitiva”, spiega la Polizia.
