Accattonaggio 2.0: ora i mendicanti si rivolgono a TikTok [+VIDEO]
Un gruppo di anziani mendicanti indonesiani sta usando TikTok per guadagnare doni virtuali che possono essere convertiti in denaro
In Indonesia l’accattonaggio sta diventando digitale: i mendicanti di strada postano filmati su TikTok per chiedere doni virtuali al posto di uscire per strada. Un fenomeno talmente diffuso nel Paese da spingere il governo a intervenire per arginarlo. Il ministro degli Affari sociali del Paese asiatico ha chiesto al suo staff di aumentare gli sforzi per prevenire l’accattonaggio, sia online che offline, e i gruppi musulmani hanno lanciato un appello al pubblico nel tentativo di fermare “l’accattonaggio e la richiesta di beni e denaro gratuiti”, che secondo loro “sviliscono l’onore umano” e sono proibiti dall’Islam.
Tuttavia, non possono fare molto contro l’ondata di mendicanti attirati dalle funzioni di TikTok, che consentono di scambiare regali virtuali con denaro reale agli utenti con almeno 1.000 follower. Una possibilità presente su una serie di altre piattaforme di social media, ma la popolarità di TikTok sembra essere perfetta per i mendicanti.
Accattonaggio 2.0 o sfruttamento?
Invece di passare diversi giorni per strada a chiedere l’elemosina ai generosi passanti, i mendicanti di TikTok devono solo registrare un video in cui si esibiscono in atti di pietà, pubblicarlo sul popolare social network e vedere i soldi che iniziano ad arrivare.
Una tendenza popolare vede i mendicanti, soprattutto le donne anziane, fare appello alla generosità degli spettatori versandosi addosso dell’acqua mista a fango. Alcuni di questi bagni di fango possono durare ore e, a quanto pare, sono piuttosto redditizi vista la popolarità che hanno raggiunto. Tuttavia, il governo ha dato un giro di vite a questo tipo di contenuti, chiedendo alla piattaforma di cancellare i filmati. Dopo che uno di questi video è diventato virale, le persone si sono chieste se le donne stessero facendo acrobazie per loro volontà o se fossero sfruttate dai membri della famiglia.
Una delle donne, Raimin, 66 anni, ha detto di non essere stata costretta a fare il bagno di fango poiché aveva bisogno di soldi. “Sono povera, non ho soldi per comprare nemmeno il cibo, vivo da sola. Ho fatto cinque video con i bagni di fango, guadagnando 2 milioni di rupie (123 euro) per ogni filmato”, ha dichiarato la donna.
Nonostante i tentativi del governo indonesiano di arginare la popolarità dell’accattonaggio su TikTok, gli esperti affermano che la tendenza è destinata a continuare finché le persone continueranno a credere di fare del bene donando direttamente ai mendicanti.
Il confine della dignità
“Nel mondo digitale, il modo in cui diamo aiuto non dà l’impressione di farlo, ad esempio facendo regali tramite un click. Questi doni possono poi essere sfruttati dalla persona che chiede aiuto”, ha dichiarato Devie Rahmawati, sociologa dell’Università dell’Indonesia.
Ma i bagni di fango effettuati dalle persone anziane in difficoltà economiche non sono le ultime discutibili tendenze. Alcune mamme single hanno sconfinato il limite del buonsenso mettendo a repentaglio la sicurezza dei loro bambini. Ad esempio, una mamma della provincia di South Sulawesi, ha fatto notizia dopo aver cercato donazioni su TikTok somministrando al suo bambino di sette mesi con caffè istantaneo anziché latte artificiale. La madre single, che ha lavorato come cameriera in un ristorante, ha precedentemente pubblicato video di suo figlio intento a mangiare riso fritto e pollo piccante, anche se ha successivamente detto alla Polizia di aver solo fatto finta di nutrire il bambino davanti alla telecamera. I suoi filmati sono stati rimossi.
È interessante notare che l’Indonesia, con 99,1 milioni di utenti, rappresenta la seconda base di utenti di TikTok al mondo, preceduta solo dagli Stati Uniti. Ad ogni modo, quel che fa maggiormente riflettere è l’impatto che i social media stanno avendo sull’intera società, ampliando sempre di più il confine alla controversa domanda: “cosa si è disposti a fare per soldi?“.
