Torino

Presidente ATIVA: “Alla Tangenziale serve la quarta corsia”

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Una quarta corsia per la Tangenziale: la soluzione presentata dal Presidente di ATIVA per il traffico congestionato e l’emergenza di sicurezza

Inizialmente, sono trascorsi otto-dieci anni tra lavori tecnici e autorizzazioni. Si stima che ci vorranno circa mezzo miliardo di spese. In un’intervista rilasciata al giornale La Stampa, Giovanni Ossola, il presidente di ATIVA, l’azienda che gestisce la tangenziale e la strada Torino-Aosta fino a Quincinetto, ha proposto nuovamente di realizzare una quarta corsia, almeno da Borgaro a Bruere. Questo progetto era già stato pianificato negli anni 2000 ma poi era stato messo da parte per risolvere i problemi di sicurezza a Ivrea. Adesso, con la chiusura prolungata del traforo del Monte Bianco per oltre tre mesi e per altri 17 anni in futuro, il problema della quarta corsia diventa un argomento politico urgente.

Tuttavia, c’è un problema: la concessione di ATIVA, controllata dal Gruppo Gavio e con una partecipazione del 17% dalla Città Metropolitana, è scaduta nel 2016. Nel 2019 è stata bandita un’asta e il contratto è stato assegnato al consorzio Sis, che è al centro di una controversia legale. Questa controversia potrebbe essere risolta il 5 ottobre con un’udienza del Consiglio di Stato, in cui verrà esaminato il ricorso presentato dal Gruppo Gavio.

“Opere complementari”

Nonostante questa situazione di incertezza amministrativa, Ossola ritiene che sia importante proporre una soluzione strutturale alla politica, soprattutto agli enti locali, per affrontare la questione della quarta corsia. Sul tema dei finanziamenti, il presidente della società spiega che ATIVA non può farlo perché la sua concessione è scaduta. Pertanto, sarà il nuovo concessionario a inserire il progetto nel piano di investimenti. La politica dovrebbe stabilire i tempi e gli obiettivi.

Riguardo alla gara in corso e al congelamento da parte del ministero in attesa della risoluzione legale, Ossola riconosce la situazione ma sottolinea che nel frattempo il ministero impone lavori di manutenzione e interventi per il miglioramento della sicurezza su ponti e viadotti.

Quando si parla dei finanziamenti, Ossola esclude un contributo pubblico significativo e suggerisce che il nuovo concessionario si faccia carico dei costi. Infine, in merito alla tempistica, invece, spiega che potrebbe essere possibile recuperare parte del vecchio progetto, ma questo richiederebbe alcuni anni per la progettazione. Inoltre, sottolinea l’incertezza delle procedure burocratiche.

In conclusione, Ossola ha tenuto a precisare che la quarta corsia è complementare alla TAV e che entrambe rispondono a esigenze diverse. La quarta corsia potrebbe essere realizzata utilizzando terreni vicino all’autostrada senza impattare l’agricoltura e migliorando la circolazione del traffico per ridurre lo smog.

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Sorgente
La Stampa

Daniela Timotei

Specializzata in SEO copywriting, dopo gli studi comincia a scrivere per agenzie nazionali ed internazionali. È appassionata di benessere, bellezza, psicologia e cura di sé, ma anche mobilità, nuove tecnologie e sport. Dà il suo contributo in redazione dal 2020.

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