Piemonte

Ricca: “Piemonte contro il caporalato, le intenzioni della Regione per contrastarlo”

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L’Assessore Regionale del Piemonte Fabrizio Ricca ha illustrato le intenzioni della Regione per contrastare la piaga del caporalato

L’Assessore della Regione Piemonte Fabrizio Ricca si è espresso contro la piaga del caporalato, illustrando le intenzioni della Regione per contrastare un fenomeno così deprecabile. “Come Regione Piemonte, da anni, abbiamo dato vita a una lunga serie di progetti che hanno modalità diverse tra loro ma che concorrono allo stesso obiettivo di promozione della legalità e dell’inclusione sostenibile”, ha dichiarato.

Nel dettaglio, i progetti previsti dalla Regione Piemonte contro il caporalato sono i seguenti:

  • Petrarca 6“: il piano regionale per la formazione civico linguistica dei cittadini di paesi terzi. Questi ha lo scopo realizzare dei corsi di educazione civico linguistica.
  • Sofia“: i servizi e operatori formati per l’integrazione e l’accoglienza allo scopo di incrementare la fruibilità dei servizi pubblici da parte degli stranieri tramite il potenziamento della formazione del personale coinvolto.
  • IMPACT“: il piano di intervento regionale per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi. Questo piano prevede “la qualificazione del sistema scolastico in contesti multiculturali”. Questa può essere resa possibile anche attraverso azioni di contrasto alla dispersione scolastica e la promozione della partecipazione attiva dei migranti alla vita economica, sociale e culturale attraverso la valorizzazione delle associazioni”.

“Altri due focus di intervento molto importanti sono stati e sono quelli che riguardano la lotta alla tratta di esseri umani e contro il caporalato. Si ascrive in questa partita un progetto come “BuonaTerra” (contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura), che ha coinvolto 2449 persone”, ha commentato Ricca.

“Stop allo sfruttamento dei lavoratori”

Parlando di futuro, l’Assessore ha spiegato che “La nostra impressione è che in molti casi gli interventi che sono stati condotti fino a oggi si siano limitati a fornire una sorta di welfare pubblico “stampella”, utile a migliorare le condizioni di vita delle vittime di certi fenomeni, senza però intervenire (se non marginalmente) contro quei fenomeni stessi che li opprimevano e continuano a opprimerli”.

“E’ per questo che, proprio in questi giorni, abbiamo presentato una manifestazione di interesse al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per partecipare, come capofila tra le Regioni, all’assegnazione di 4 milioni di euro da destinare alla lotta contro queste piaghe”, ha proseguito l’Assessore Ricca.

“Non entrerò nel dettaglio dell’approccio che abbiamo deciso di tenere perché è ancora in corso di elaborazione tecnica. Tuttavia, quello che posso anticipare è che abbiamo intenzione di adottare una linea maggiormente votata all’intercettazione e alla repressione di condotte lavorative illecite. L’idea è di aumentare esponenzialmente i controlli per fare in modo che siano le attività agricole stesse a rendersi conto che il caporalato è una condotta rischiosa, sconveniente, eticamente sbagliata.

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