Paolo Guzzanti, debiti e salute: «Sono rimasto con 14 euro in tasca, ho chiesto aiuto agli amici»

Paolo Guzzanti sul lastrico per i debiti : il giornalista e ex parlamentare racconta la sua crisi economica a 85 anni, tra divorzi onerosi, tasse non pagate e spese sanitarie
L’appello di Paolo Guzzanti: «Non ho più nulla, ho chiesto una colletta agli amici per sopravvivere»
«Non è uno scherzo, né un pesce d’aprile: sono rimasto con 14 euro in tasca e ho chiesto aiuto ai miei amici più cari». È la confessione amara e sincera di Paolo Guzzanti, giornalista ed ex parlamentare, che in un’intervista al Corriere della Sera ha raccontato la difficile condizione in cui versa. A 85 anni, con problemi di salute e una pensione che non basta più, si è trovato costretto a lanciare un appello via WhatsApp a un ristretto gruppo di amici.
Il contenuto del messaggio era chiaro e diretto: «Cari amici, mi trovo in un momento di difficoltà, sia per motivi di salute sia per debiti con il fisco. Vi chiedo un piccolo contributo che vi restituirò con la quattordicesima di giugno. Mi scuso con tutti, specie con chi si potrebbe irritare. Un saluto affettuoso, Paolo». Un gesto che Guzzanti definisce necessario, ma anche umiliante.
La risposta non si è fatta attendere: le telefonate di conforto sono state numerose e, nel giro di poche ore, sono stati raccolti circa 4.000 euro grazie ai bonifici spontanei degli amici. Tra questi, la conduttrice Sara Manfuso ha voluto rendere pubblica la vicenda, sottolineando come quella di Guzzanti non sia solo una storia personale, ma un campanello d’allarme per una generazione di anziani vulnerabili, anche se ex “privilegiati”.
Guzzanti: «Rovinato da divorzi, fisco e salute. Il mio non è un caso isolato»
«Sono un uomo di 85 anni che si è sentito indifeso», ammette Guzzanti. Eppure la sua storia non ha nulla di straordinario. Professionista affermato, con una lunga carriera alle spalle e una pensione da ex parlamentare, il giornalista spiega di essere stato travolto da un “triangolo economicamente letale”: divorzi, fisco e problemi di salute.
L’ultimo divorzio, durato cinque anni, è stato particolarmente dispendioso. A questo si sono aggiunte tasse elevate, rateizzate ma diventate comunque insostenibili, e ben quattro interventi chirurgici in un anno, parzialmente coperti dall’assicurazione sanitaria Casagit. «Della mia pensione mensile mi rimane circa un terzo. Il resto se ne va in pagamenti e prestiti fatti quando potevo. Oggi nessuna banca farebbe credito a un uomo della mia età».
Guzzanti denuncia anche il sistema fiscale italiano: «Il fisco ti tratta solo come un debitore. In Germania gli agenti vengono a casa e ti chiedono come stai. Da noi non esiste alcun dialogo tra Stato e cittadino». Anche la sanità pubblica, secondo il giornalista, è ormai inaccessibile: «Se ti serve un’operazione ai reni ti danno appuntamento nel 2026. Alla fine ti rivolgi al privato, se puoi permettertelo».
Nonostante tutto, Guzzanti non rinuncia a scrivere e continua a farlo con passione. «Scrivo ancora per vivere, mi piace farlo, ma ho dovuto superare molta ritrosia per chiedere aiuto. Ora che l’ho fatto mi sento meglio. Non mi vergogno più: ho capito che il mio è un problema comune a tanti».
Anche i suoi figli lo aiutano, ma, sottolinea, «sono famosi, non milionari». E ribadisce un concetto forte: «Divorziare oggi è un lusso. Ma dovrebbe essere un diritto garantito».